L’ultima voce del dibattito che abbiamo riportato su questo blog viene proprio dall’Italia. L’economista Francesco Saraceno scrive sul suo blog che effettivamente Krugman ha ragione quando sostiene che i libri di testo siano (quasi) sufficienti a comprendere la crisi odierna e implementare le politiche necessarie a correggerla. Il punto controverso è però cosa intendiamo con “analisi dei libri di testo”.  Krugman fa riferimento ai modelli basati sull’IS-LM. Ma questi sono gradualmente scomparsi dai curricula delle lauree magistrali perché considerati troppo approssimativi.

 

Lo stesso Saraceno a suo tempo studiò su questi modelli, che insegna tutt’oggi in Italia, servendosene anche per discutere tematiche inerenti alla crisi. Eppure questi erano assenti durante i suoi studi alla Columbia. Nessun elemento macroeconomico appreso negli studi magistrali, per quanto intellettualmente stimolante, gli fornì una visione chiara della crisi. Semplicemente non ce n’era bisogno.

 


Il modello IS-LM con qualche piccola correzione resta un’importante strumento per capire la situazione attuale. Il fatto è che l’IS-LM non è per nulla un modello mainstream. Quello che preoccupa Saraceno nel post di Paul Krugman, infatti, non è certo la “textbook analysis” di cui parla, ma il suo uso del termine “standard”.

 

Per capire a cosa si riferisce Saraceno riportiamo una traduzione del testo pubblicato dal premio Nobel sul suo blog:

 

“La mania per la deregolamentazione finanziaria non è certo venuta fuori dall’analisi economica standard, […] ma fu al contrario un problema di vigilanza, non di imperfezione teorica”.

 

In Italia, come effettivamente Saraceno fa notare, il modello IS-LM è ancora insegnato nei corsi di laurea triennale. Una cosa certamente positiva, che però secondo me necessita di qualche modifica didattica. Inserendomi in questo dibattito con la consapevolezza di non avere le competenze tecniche e teoriche per entrare nello specifico degli aggiustamenti adottabili, penso che sia necessario fornire agli studenti fin dalla laurea triennale un approccio più critico nei confronti di un simile modello. Non intendo con questo di stimolare gli studenti a criticare il modello, ma a saper criticare dentro al modello.

 

Personalmente ho avuto la fortuna di incontrare in seguito a un corso di macroeconomia basato sul testo classico di Olivier Blanchard, un libro intitolato Antiblanchard, che esponeva un uso alternativo del modello IS-LM (e AS-AD) con un riguardo particolare al mercato del lavoro (sempre AS-AD). Questi punti di vista, per quanto possano essere criticabili, non mi erano mai stati esposti durante il corso universitario (per motivi di tempo, non certo per una mancata onestà intellettuale del professore). Credo quindi che il modello IS-LM, come l’AS-AD, sia uno strumento utilissimo, non solo per l’economia ma anche per tutte le scienze sociali, ma la sua utilità è certo limitata se di un modello così ampio ne viene insegnata un solo punto di vista.